Samuel Colombo: MY WAY – La mia vita (parte 6)

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SAMUEL COLOMBO: MY WAY – LA MIA VITA (PARTE 5)

 

MONDO DEL VOLONTARIATO

Nel mese di aprile 2013 ho conosciuto a Lourdes un sacerdote della Sierra Leone, Don Francis Sesay.

In tale occasione ho raccontato a lui del mio lavoro e del Talent che in Italia stavo organizzando.

Perché non ne organizzi uno anche in Sierra Leone?” Subito mi propose.

Così presi la palla al balzo e a metà luglio 2013 decisi di partire con lui per la prima volta per la Sierra Leone, sia per organizzare l’evento, sia per offrire a Don Francis il mio contributo a sostegno del suo Paese.

I miei occhi hanno visto povertà, morte.

Occhi di bambini innocenti guardarmi ed essere felici per una semplice caramella ricevuta o un pezzettino di cracker.

I miei occhi hanno visto giovani donne madri lasciate ai margini della strada perchè a loro spettante solo il compito di generare vita e di accudire la prole.

I miei occhi hanno visto bambini malnutriti, donne che mettono al mondo creature di Dio il più delle volte in condizioni critiche e disagiate.

I miei occhi si sono riempiti di lacrime d’amore e non sono riuscito a rimanere impassibile, a nascondermi dietro una realtà, ad un Paese, ad un villaggio che non riesce o non vuole uscire dalla propria condizione.

In due mesi di permanenza, durante l’organizzazione del Talent, ho vissuto la realtà dei villaggi, ho sfamato più di 400 bambini, ho aiutato giovani trasmettendo loro il valore della vita, ho parlato con il Ministro alle politiche giovanili, con il Ministero alla Sanità. Ho visitato ospedali e incontrato il responsabile sanitario.

Ho visitato villaggi, ascoltato le loro tradizioni, le loro esigenze.

Ho sfamato bambini, donne e i giovani del Pastoral Centre di Makeni.

Ho trasmesso a loro l’importanza di credere nella vita, di lottare per la vita senza aspettare che siano gli altri a compiere il primo passo.

Ho spiegato l’importanza di lavorare insieme, di costruire insieme, di progettare insieme per non continuare a vivere aspettando l’aiuto da parte delle grandi Potenze.

Ho conosciuto giovani disposti a ribellarsi a tutte le forme di schiavitù che opprimono il Paese.

Con questo gruppo di giovani che in ogni villaggio diventava sempre più numeroso abbiamo realizzato momenti d’incontro nei quali si insegnava e si portavano concretamente i bambini a lavarsi le mani, catechesi, giochi e perchè no, non mancava certo il cucinare e il mangiare insieme.

Non ho voluto vivere questa esperienza in Sierra Leone da spettatore o da turista.

Non ho voluto vivere questa esperienza come una vacanza ma come una chiamata alla missionarietà.

Ho sentito nel profondo del mio cuore e ancora adesso lo sento in modo più acuto che non posso vivere chiudendo le porte a chi realmente ha bisogno perchè muore di fame o di malattie facilmente curabili.

Da qui è nata l’idea di creare un progetto per cercare di abbassare il tasso di mortalità infantile 0-5 anni che in Sierra Leone è ancora elevato.

Ci siamo concentrati sui bambini perché sono i più colpiti, perché sono creature innocenti che subiscono con la loro morte la logica del più forte, del più utile.

continua…

SAMUEL COLOMBO: MY WAY – LA MIA VITA (PARTE 7)

 

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Posted on 22/05/2017 in Never Lose Hope

Written by Samuel Colombo

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