BY SAMUEL COLOMBO
In queste ore l’amministrazione Trump sta valutando le diverse opzioni in merito al comportamento da tenere nei confronti della Corea del Nord.
La soluzione migliore pare sia quella diplomatica piuttosto che il pugno di forza.
La Corea del Nord infatti non è come la Siria che in casa ha il suo bel da fare con l’Isis e che quindi è più debole.
Questo piccolo Stato dell’Asia infatti oltre ad essere pericoloso in quanto possiede armi nucleari non ha ribelli in casa che l’America, o meglio la CIA può utilizzare per destabilizzare il Paese dall’interno come è solita fare.
Infatti per ciò che riguarda l’arte della destabilizzazione la CIA (vedi link) è maestra in questo. Ha davvero una grande esperienza frutto di anni dedicati a questo. Basta vedere tutti gli Stati anche democratici che sono stati destabilizzati per deporre Presidenti con la solita strategia per la quale vengono addestrati i ribelli, finanziati e vendute loro armi.
Poi per salvare la faccia e le apparenze si parla di Diritti Umani, esportare la pace, la democrazia.
Forse proprio nei confronti degli Stati Uniti sarebbero da prendere certi provvedimenti. Un freno sarebbe da mettere a Trump che del resto sta continuando la stessa politica internazionale di Bush e Obama, cioè la stessa politica dettata dall’Establishment.
Sanzioni sarebbero da applicare agli Stati Uniti che ogni volta si permettono di agire come vogliono. E gli altri Stati cosa fanno? Invece di far valere il buon senso, la ragione si comportano come sudditi nei confronti dell’Imperatore americano.
Sicuri che è finito il colonialismo? Magari si è ripresentato sotto un’altra faccia. E poi, attenzione ai pretesti fasulli. Armi di distruzione di massa di Saddam e questione Gheddafi ne sono un esempio.
FONTI:
THE CIA TALKS ABOUT RUSSIAN INTERFERENCE IN THE AMERICAN ELECTIONS. BUT HOW DOES THE CIA BEHAVE?!
LA COREA DEL NORD NON E’ LA SIRIA
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