Tragedia a Freetown: alluvione e frana causano 300 morti

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BY SAMUEL COLOMBO

Lunedì 14 Agosto 2017 a Freetown, capitale della Sierra Leone, si è abbattuta una terribile alluvione. Questa ha causato una frana che ha distrutto un intero villaggio nell’area di Regent e poi a seguire dato che si è venuto a creare un fiume di fango. Un vero e proprio fiume di morte: persone portate via dalla furia dell’acqua mista a fango e detriti, persone intrappolate nelle case.

Una signora racconta con lacrime agli occhi: “Erano le 9 della mattina e c’era questo bambino trascinato dal fango che gridava: Una help me“, che nella lingua locale significa: ‘aiutatemi’ (qualcuno mi aiuti).

Ma le persone a quanto pare erano impossibilitate ad agire.

Non appena si è placata la furia devastante dell’acqua le ruspe erano già al lavoro per scoperchiare i tetti e cercare di tirare fuori i corpi.

Ma non era possibile arrivare dappertutto.

Risultato di questa tragedia: 297 anime si sono spente, di cui 109 bambini.

“Non ci sono abbastanza ambulanze per tutti” – raccontano alcuni cittadini – “sebbene il Governo ne abbia ricevute molte nel periodo dell’ebola. Il problema è che molte delle stesse non sono mai state disinfettate. Per tale motivo sono inutilizzabili.”

14 e 15 Agosto: un continuo suono di sirene. Molti esercizi commerciali sono rimasti chiusi per lutto.

Dopo la tempesta finalmente esce il sole.

Nel frattempo il 16 Agosto alle ore 12 il Paese ha osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime.

Nei momenti di dolore e sofferenza si respira maggiormente la Solidarietà, l’aiuto reciproco, la vicinanza.

Qualcuno si interroga se è stata una punizione divina. Qualcun altro risponde che Dio non è punitivo. L’uomo però deve fare attenzione e costruire dove è consentito. E’ pericoloso costruire in alcune aree e il Governo in questo deve vigilare. Come coloro che vanno contro natura, poi è chiaro che la natura si ribella.

Non è la prima volta che qui accadono alluvioni, ma una di tale portata che ha causato addirittura una frana e un tal numero di morti non era mai successa.

Tutto il Paese è in lutto.

Durante queste alluvioni i più colpiti sono sempre gli ultimi, i più poveri, coloro che vivono nelle slums (favelas). Coloro che vivono ammassati in queste baraccopoli dislocate in tutta Freetown.

Preghiamo e rivolgiamo un pensiero a tutti coloro che hanno perso i loro cari e che stanno soffrendo. Preghiamo inoltre che coloro che ci hanno lasciato possano riposare in pace.

Ora le persone si interrogano: che cosa farà il Governo? Costruirà nuove case per questi uomini e donne che hanno perso tutto? Rimuoverà coloro che vivono nelle baraccopoli e si trovano nelle zone a rischio?

Per ora si piangono i morti, si piangono i cuoricini di piccoli bambini innocenti.

Ma quando pioverà ancora? Possiamo solo unirci tutti in una grande preghiera e sperare che non si verifichino ulteriori danni o morti innocenti.


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Posted on 17/08/2017 in State Of Play

Written by Samuel Colombo

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