TRAGEDIA FREETOWN: se si insiste ad andare contro natura poi la natura si ribella

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BY VIVIAN COLOMBO

Dopo l’alluvione che si è abbattuta il 14 Agosto su Freetown, capitale della Sierra Leone, ora si cerca di tornare alla normalità anche se non è possibile dimenticare le vittime che si è portata via. Non è possibile chiudere gli occhi e seppellire le immagini di quei volti che hanno perso tutto, volti di bambini che alla mattina si sono trovati senza uno o entrambi i genitori.

Sulla spiaggia di Lumley dove le acque hanno reso alla terra 80 corpi si continua a rimuovere detriti ed immondizia.

Noi della West Africa Corporation abbiamo raggiunto il Capitano della National Turism Board che si sta occupando del progetto pulizie spiagge.

Con il Capitano abbiamo fatto il punto della situazione cercando di capire quali sono state le cause della frana che ha distrutto un intero villaggio a Regent e quale sarà ora l’immediata reazione da parte del Governo con il Presidente Koroma.

Come ci è stato illustrato, il Governo da tempo ha cercato di impedire costruzioni abusive. Costruzioni dove il terreno è friabile o vicino all’acqua. Durante il periodo delle piogge il livello dell’acqua si alza e il rischio inondazione è molto alto. Ma, nonostante ci sia la sicurezza, la popolazione non riesce a capire la pericolosità di certe aree. Per esempio, ci viene riferito, sotto il ponte di Lumley dove sono stati ritrovati i corpi, alcuni uomini sono già all’opera per ricostruire le baracche distrutte. Uomini hanno già impugnato chiodi e martello per fissare travi di legno. Un’assurdità se si pensa che proprio pochi giorni prima l’acqua ha trascinato via con sé numerosi corpi.

Eppure la popolazione continua a costruire dove vuole senza rispettare regole e divieti. Non solo. Si sta distruggendo la foresta che fa da barriera a queste frane. Si sta distruggendo la natura e così numerosi uomini, donne, bambini si espongono al rischio morte per le piogge torrenziali che nei mesi di luglio, agosto e settembre sono molto forti.

Il Governo cerca ancora una volta di impedire le costruzioni ma la popolazione fa da muro, non capisce e procede anche senza autorizzazione.

Sempre il Capitano ci spiega che non è possibile distruggere foreste perché si apre la porta all’acqua dell’Oceano di entrare nei villaggi e con la sua portata distruggerli.

Ora il Governo ha dato il via al progetto pulizia delle spiagge. Un progetto volto a rendere le spiagge ancora calpestabili visto i numerosi detriti che l’inondazione ha portato sulla terra.

In conclusione noi tutti ci auguriamo che la popolazione si fermi a riflettere e capisca che occorre costruire abitazioni dove queste sono possibili per impedire che una simile tragedia si ripeta ancora. E invitiamo il Governo a far rispettare la legge. Moltissimi casi insegnano che è capace e non ha problemi a farlo. Quindi si invita a raddoppiare gli sforzi e a continuare a vigilare, per salvare vite umane.


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Posted on 22/08/2017 in State Of Play

Written by Samuel Colombo

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