In Sierra Leone cristiani e musulmani pregano insieme per le vittime dell’alluvione. In Europa si alimenta l’odio

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BY VIVIAN COLOMBO

17 agosto attentato a Barcellona da parte di estremisti islamici dell’ISIS. Per l’ottava volta siamo di fronte a morti innocenti, ad un omicidio che si vuol far credere compiuto in nome di Allah, nel rispetto di quanto scritto nel Corano. Ancora una volta si vuole iniettare la paura nei confronti di coloro che sono musulmani. Sì proprio così perché alla fine anche se l’atto è stato compiuto da estremisti islamici la paura si estende verso tutti i musulmani.

Ogni attenzione dei mass media ora si è spostata nuovamente sull’ISIS, sul rischio attentati soprattutto in Europa.

Eppure in un’altra parte del mondo: Sierra Leone, proprio nello stesso giorno cristiani e musulmani pregano insieme, cristiani e musulmani uniti in una stessa preghiera per le vittime dell’alluvione che si è abbattuta il 14 agosto su Regent, Freetown facendo 297 vittime di cui 109 bambini.

In un’altra parte del mondo: Sierra Leone, cristiani e musulmani uniti in un reciproco rispetto, senza paura.

Così i mass media spengono ogni riflettore sullo stato di emergenza in Sierra Leone per riaccenderli su Barcellona.

Anche noi ci uniamo al dolore dei familiari, ci uniamo alla preghiera per queste anime innocenti ma chiediamo di non dimenticare quanto accaduto a Freetown il 14 agosto.

Numerosi bambini orfani, numerose famiglie senza un tetto sotto il quale ripararsi, numerose famiglie che hanno perso anche quel poco che avevano, numerose famiglie senza cibo, vestiti.

Se tutti donassimo anche poco, unito agli altri, sarebbe sempre tanto e qualcuno potrebbe trovare la forza di sorridere ancora.


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Posted on 19/08/2017 in State Of Play

Written by Samuel Colombo

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