“Musulmani usati come pretesto per togliere i presepi dalle scuole”. Parola di un musulmano della Sierra Leone

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di VIVIAN COLOMBO

In una mattina di dicembre, mentre camminavo sulla spiaggia di Lumley Beach in Sierra Leone, due bambini attirarono la mia attenzione. Erano seduti sulla sabbia e cercavano di costruire un presepe con delle formine, scatole e altro materiale che trovavano sulla spiaggia.

Rimasi incantata e mi avvicinai per lo stupore che la scena evocava non tanto ai miei occhi ma soprattutto nel mio cuore.

Ishmael e Michael, uno musulmano e l’altro cristiano cattolico. Due amici, compagni di scuola. Si conoscono da quando erano piccoli perché nati e cresciuti nella stessa comunità.

Ishmael conosce e legge il Corano, prega nella Moschea e il suo giorno di festa è il Venerdì.

Michael conosce e studia la Bibbia. Nel giorno di Domenica partecipa alla Santa Messa con la sua famiglia.

Religioni diverse ma amici senza divieti o restrizioni. Nella loro semplicità si rispettano e le loro famiglie li lasciano liberi di giocare insieme.

Ishmael mi spiegò come trovava bello ed emozionante preparare il Natale secondo la tradizione cattolica. Preparare il presepe, l’albero di Natale con tante luci e palline e ascoltare le canzoncine. La sua famiglia, pur essendo musulmana, aiutava a preparare un grande presepe sotto un porticato comune dove abitano. Mi spiegavano l’importanza che danno nella realizzazione della capanna che deve essere povera, fredda e riscaldata solo dal respiro del bue e l’asino. Insieme i bambini procurano la paglia che il 25 Dicembre deve ricevere e avvolgere il piccolo Gesù. Le statuine sono costruite dagli adulti che tagliano e scalfiscono il legno. Le donne provvedono a ricoprirle con delle tuniche. È un lavoro attento, preciso, premuroso ma soprattutto fatto con tanto amore.

Talvolta i bambini, aiutati dai genitori cristiani e musulmani, realizzano il presepe vivente per trasmettere attraverso scene reali il significato e l’importanza del Natale.

Mentre mi spiegavano queste cose si avvicina il padre di Ishmael che seduto su una roccia aveva ascoltato il nostro dialogo. Mi spiega che, come ogni anno, si cerca di usare i musulmani per togliere i presepi dalle scuole o eliminare tutto ciò che potrebbe non rispettare la religione islamica. Ma, continua, questo è sbagliato. Il rispetto nasce proprio dall’accettazione reciproca delle proprie tradizioni. Le famiglie musulmane non certo si sentono offese se a scuola si costruisce il presepe…


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Posted on 06/12/2018 in State Of Play

Written by Samuel Colombo

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